venerdì 29 febbraio 2008

Principio zen. La via dell'essere è il fare.

Torniamo alla domanda: come trasformare i pensieri in atti? Ho già detto che è difficile correggersi, anche quando si fa di se stessi l'oggetto d'analisi. Ho dato un esempio per dimostrare che non si “corregge”, ma che si sviluppano nuovi atteggiamenti. Come probabilmente avete già pensato, l’intenzione, per essere messa a profitto, deve essere seguita da un’azione corretta, al fine di poter acquisire una nuova abitudine, migliore della precedente. Senza questo, l’analisi è inutile come il pensiero fine a se stesso. Qualunque cosa si intraprenda, nessun progresso è possibile se non si acquisiscono delle nuove abitudini. Senza l’azione, tutti i pensieri e le analisi di se stessi non portano a niente. È per questo che è essenziale creare l’abitudine ad agire, di mettere le cose in pratica. Qualunque abilità può essere acquisita con la ripetizione costante. E noi possiamo applicare immediatamente questa regola d’ora. Se avete intenzione di fare qualcosa, per insignificante che sia, fatelo subito senza dilazioni. Incoraggiatevi da soli e portate i vostri progetti a buon fine senza scoraggiarvi. Quando l’abitudine si è radicata, ciò che vi sembrava irrealizzabile potrà compiersi e le porte si apriranno su nuovi orizzonti.
Il detto “si impara facendo” non è così semplice come appare a prima vista, ma non rifiutatelo come se non vi riguardasse. Riguarda tutti noi.

da: Shinichi Suzuki, Crescere con la musica, Nuova Carisch 1996

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