Qualche giorno fa, su questo blog, mi ero lamentata del fatto che prestare i libri è un modo certo per perderli (va meglio che con il denaro, in realtà: per la mia esperienza, prestare i soldi ad un amico è un ottimo modo per perdere sia i soldi che l’amicizia, pazienza per i soldi, ma il resto…)
Oggi invece devo aggiungere che, talvolta, a sorpresa, ritornano, sia i buoni libri che i veri amici. Il trattato sulla stupidità umana di Cipolla è magicamente ricomparso nella mia libreria. Ci resterà poco, temo. E’ difficile cambiare, per quante volte si rimanga scottati. Poter condividere il piacere di certe pagine è inesplicabile ed incomprensibile, per chi non lo conosce. Una sorta di dipendenza; una rete di storie e significati annodati insieme: è il tessuto di certe amicizie che durano nel tempo diventando sempre più resistenti ed importanti. Se poi i libri non tornano, pazienza. Per pochi che siano, quelli che tornano danno una gioia che ricompensa anche delle decine di altre pecorelle smarrite. Grazie piccolo Principe!
lunedì 17 marzo 2008
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